L'11 settembre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il
Decreto Ministeriale n. 127/2024, che stabilisce i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) per i rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione. Questo provvedimento rappresenta un passo fondamentale per il settore edilizio e per le imprese del recupero e del riciclo, con l’obiettivo di promuovere un’economia sempre più circolare.
Le aziende del settore devono adeguarsi ai nuovi requisiti entro il
25 marzo 2025, termine entro cui dovranno presentare l’aggiornamento della comunicazione all’Autorità competente o un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione.
Cosa cambia con il DM 127/2024?
Il Decreto definisce
criteri precisi per classificare un rifiuto inerte come aggregato recuperato, consentendone il riutilizzo in sostituzione delle materie prime naturali. Questo comporta vantaggi ambientali significativi, riducendo l’estrazione di nuove risorse e offrendo
nuove opportunità di mercato per le imprese.
Quali rifiuti sono interessati?
Il decreto specifica un elenco di
rifiuti inerti ammissibili, tra cui:
- cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche (Codici EER/CER 170101, 170102, 170103, ecc.)
- miscele bituminose e terre e rocce da scavo (Codici EER/CER 170302, 170504, ecc.)
- scarti di ghiaia, pietrisco e scarti di sabbia e argilla (Codici EER/CER 010408, 010409, ecc.)
Per ottenere la qualifica di
aggregato recuperato, i rifiuti devono subire un trattamento meccanico (frantumazione, vagliatura, separazione delle frazioni metalliche) e rispettare precisi parametri ambientali e tecnici. È inoltre obbligatoria la
Dichiarazione di Conformità (DDC) per ogni lotto prodotto.
Marcatura CE e sistemi di gestione
Gli aggregati recuperati destinati alla commercializzazione devono rispettare le
norme armonizzate e ottenere la
marcatura CE. Inoltre, le imprese si devono dotare di un
sistema di gestione idoneo a dimostrare il rispetto dei criteri del decreto già descritto comprensivo del controllo della qualità e dell’automonitoraggio.
Istituto Giordano è
organismo notificato e accreditato per supportare le aziende nel percorso di certificazione ai fini della Marcatura CE. Effettua, inoltre,
prove di laboratorio per il rispetto dei criteri del decreto e la determinazione delle proprietà geometriche, fisiche e chimiche degli aggregati recuperati e naturali.
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